L'arte del cinema è nella sua essenza


Quando si parla di cinema si parla di arte. Uomini e donne di ogni età lo hanno offerto alle masse interpretandone a loro modo l’intensità o la banalità. Registi più o meno affermati hanno saputo incanalare dentro una cinepresa storie profonde, drammatiche, tragiche ma anche assurde, surreali e demenziali. 
In qualche modo abbiamo assistito a spaccati di vita in cui forse ci siamo riconosciuti, magari in un dialogo o in una sequenza apparentemente irrilevante. E questo al di là della trama che in quel momento qualcuno ci stava presentando, realistica o non.

Se molti film hanno tracciato un percorso ben delineato nella storia del cinema, lasciandone un autentico marchio distintivo, è solo perchè il pubblico lo ha reso possibile. Quelli che vengono comunemente definiti cult sono opere cinematografiche diventate nel tempo vere icone collettive, trasmesse da una generazione all’altra e impresse per sempre nella memoria sociale. 
In tutto questo è innegabile l’incredibile potere che possiede il grande schermo. Lo spettatore, forse inizialmente dubbioso o scettico su ciò che vedrà, sarà gradualmente catturato dalla vicenda narrata avvertendo emozioni contrastanti e inaspettate. Qualunque sia il soggetto trattato nella storia, ne rimarrà coinvolto e proverà perfino un senso di appagamento quando il bene trionferà. 
Ma a cosa sono dovute queste sensazioni?


Molto probabilmente proprio al concetto così indissolubilmente legato ad ogni racconto che il cinema propone, conosciuto come "l’eterna lotta tra il bene e il male". E ‘ questo il tema che fa da sfondo in qualsiasi contesto, situazione e avventura. Sempre e comunque. In definitiva i protagonisti di un film sono solamente il contorno di una storia. 
Ciò che ne rappresenta l’anima, invece, sono i suoi elementi etici e morali, espressi in modo sia volutamente diretto che estremamente sottile e soprattutto in ogni forma possibile e (in)immaginabile. 
Ed ecco perché un evento comune come un matrimonio, una gita, un viaggio aereo o l’acquisto di una casa si trasforma improvvisamente in una sorta di minaccia ai personaggi coinvolti, i quali saranno costretti a battersi in singolar tenzone per i propri diritti o la propria libertà. Il cinema può tramutare abilmente la quotidianità in una lotta per la sopravvivenza e a maggior ragione lo spettatore se ne sentirà parte integrante.


Naturalmente molti film entrati nella leggenda della celluloide non hanno nulla a che fare con la realtà. Eppure anche il genere fantasy ne contiene dei grandi piccoli riflessi. La costante che emerge anche in questo caso rimane perlopiù invariata: un eroe e un malvagio, il giusto e l’illegale e una lotta all’ultimo sangue. Fatto interessante, il pubblico sembra apprezzare particolarmente  la casta dei supereroi, non tanto per il loro arsenale fai-da-te, quanto per i loro problemi interiori che li costringono a vivere separati dalla società e a combattere per la stessa in onore della giustizia e della pace.    

L’arte del cinema, quindi, è nella sua stessa essenza. Saper raccontare qualcosa di unico rimanendo ancorati il più possibile alla nostra realtà parallela, cercando di confondere lo spettatore e immergerlo emotivamente in un contesto puramente inventato.
Quando si ottiene questo risultato, il gioco è fatto. E il confine tra verità e finzione sarà impercettibile.
A Cura di: Gianluca Orlovich